I social media non sono più un “campo
giochi”, ma sono ormai ambienti relazionali
maturi, sempre meno isolati, in grado di incidere sulle performance aziendali.
Ecco perché conviene, fin da ora, prendere coscienza di quali potrebbero essere
i cambiamenti del social media marketing nel breve periodo.
1) Brand come editori: catturare
l’attenzione delle persone sarà sempre più difficile, anche a causa degli
algoritmi che governano la visibilità degli oggetti sociali. Ecco perché
produrre contenuti di qualità non può essere un’attività da fare
saltuariamente, in occasione di specifiche campagne. Le aziende dovranno
pensarsi come veri e propri editori, come dimostrano i casi di successo di
RedBull o Coca Cola, che ha trasformato il sito in un magazine;
2) Real time: i contenuti di
qualità potrebbero non bastare. Una nuova capacità che i marketer dovranno
acquisire è quella di inserirsi velocemente nel flusso informativo nel quale
siamo immersi. Oggi si può fare padroneggiando gli strumenti di monitoraggio
delle conversazioni per metterli a servizio della creatività e della capacità
di comunicazione. L’emblema di questo modus operandi è Oreo, che ha sfruttato il black out
durante il Super Bowl per pubblicare un tweet a tema.
3) Advertising: la
pubblicità invaderà i social media. Il buon marketer si distinguerà
dagli altri perché riuscirà ad utilizzarla, senza considerarla un corpo
estraneo, per veicolare al meglio contenuti di qualità, ma senza infastidire il
proprio pubblico di riferimento. Il 2014 sarà anche l’anno in cui appariranno
nuovi formati, come i +Post Ads
in grado di prendere un contenuto nato nei social network e usarlo come
elemento di engagement anche nel web aperto;
4) Instant Messaging:
le applicazioni nate per dare la possibilità di scambiare
messaggi in tempo reale sono già entrate nella routine di milioni di persone.
Assisteremo ad una guerra tra Whatsapp, WeChat, Snapchat, iMessage, Facebook
Messenger, Google+ Messenger, che porterà ad un consolidamento, ma anche ad una
maturazione. Alla chat privata si affiancherà uno spazio pubblico, che offrirà
alle imprese nuove possibilità di “parlare” alla propria audience di
riferimento. Inoltre queste app diventeranno delle vere e proprie piattaforme
di e-commerce, che le aziende potranno usare per promuovere contenuti
brandizzati (stickers, applicazioni, giochi);
5) Social caring: non
basta più essere presenti sui social media pubblicando contenuti,
seppur utili e divertenti. Le persone sempre più spesso utilizzano questi spazi
per rivolgere domande e chiedere assistenza. È fondamentale farsi trovare
preparati per dare risposte tempestive ed esaustive. Solo così si eviterà la
perdita del cliente ed eventuali ripercussioni sulla reputazione aziendale. È
un’opportunità alla quale prepararsi con processi ben progettati e risorse
competenti (come già fanno alcuni brand italiani);
6) Social + SEO: le tecniche tese a dare maggior
visibilità ai contenuti prodotti non potranno non
tener conto della capacità dell’azienda di comunicare efficacemente sui social
media. In tal ottica quest’anno bisognerà iniziare a studiare con attenzione
Google+, il social layer di Big G, che conta oltre 400 milioni di utenti attivi
al mese in tutto il mondo e che in qualche misura influisce sui risultati del
motore più usato.
7) Mobile: l’utilizzo dei dispositivi mobili, smartphone,
tablet e presto smartwatch, sta crescendo in maniera
impressionante. Gartner prevede che quest’anno verranno commercializzati 2,5
miliardi si computer, 1,9 dei quali dispositivi mobili. È ormai impensabile
impostare una stategia di marketing senza pensare all’esperienza vissuta in
mobilità. Avere un sito responsive non basta, bisogna anche pensare a contenuti
che siano adatti ad essere fruiti e condivisi ovunque ci si trovi, come ad
esempio quelli visivi.
8) Geolocation: soprattutto per i brand che hanno dei
punti di contatto dislocati sul territorio sarà
fondamentale prevedere una strategia di Geo Marketing. Al momento lo si può
fare sfruttando Foursquare e Google+ Local. È probabile che nei prossimi mesi
le piattaforme offriranno contenuti personalizzati, in modalità push o pull,
sulla base del luogo nel quale si trova l’utente in un certo momento (i primi
esperimenti sono appena stati proposti da Foursquare).
9) Social commerce: il commercio elettronico sta
cambiando, seguendo le nuove abitudini di fruizione
della rete. E’ tempo di comprendere che il compratore non guarda più soltanto
al prezzo, ma anche al lato sociale dell’esperienza d’acquisto. Molti i modi
per andare incontro a questa esigenza. Per un’approfondimento consiglio il nuovo libro
di Gianluca Diegoli.
10) Social TV: l’abitudine delle persone di commentare le
trasmissioni televisive in rete è destinata a crescere.
Oggi questi pensieri sono visibili soprattutto su Twitter, ma quest’anno lo
saranno anche su Facebook (i recenti annunci di nuove API e dei trending topic
vanno in questa direzione). Ma la social tv non è interessante solo per i
broadcaster. Anche i brand potranno averne dei vantaggi se sapranno
intercettare questi flussi di conversazione per dare visibilità alla propria
offerta.
Nessun commento:
Posta un commento